"Marte: casa mai abitata" di Tommaso Civardi


img_5531

 

Parte 1: Decollo

Mi ricordo ancora quando mi sedetti sul sedile della navicella spaziale Apollo 2000 Missione Marte. Il mio cuore batteva enormemente, come se milioni di contadini stessero camminando sulle mine esplosive nei campi di patate.
Feci respiri molto forti, anche più di un uomo che cade giù dal grattacielo più alto di Dubai. Sentii il countdown che mi rimbombava nelle orecchie. 20, 19, 18, e così via…
I motori ultra potenti della nave spaziale si accesero provocando un malessere alle mie orecchie. Tenevo il corpo molto teso e i denti sigillati. Quando la navicella sfrecciò su nel cielo, il mio corpo era spiaccicato al sedile.
Era una potenza incredibile quella nelle mie mani, ovvero, una mano io e una mano il mio collega astronauta, William Dexter. Entrambi strillammo come dei poppanti mentre la navicella lasciò la stratosfera.

Parte 2: Nello spazio

In 5 ore cambiò tutto: dalle capre stressate volanti nella navicella impazzita, alla totale calma. L’astronauta Dexter si addormentò fluttuando nella cabina, mentre io giocavo a Candy Crush mezzo addormentato. Una sorpresa inaspettata ci svegliò ad un certo punto. Il peggior incubo di un astronauta dopo i rotoli di carta Scottex: pioggia di meteoriti!
Le rocce spaziali colpirono la navicella Apollo 2000 e fummo costretti ad eseguire una manovra di emergenza. Io avevo premuto il pulsante a forma di castoro e, ovviamente, la navicella si levò di torno i meteoriti. Ma i meteoriti, erano furbi e tornarono sulla rotta della nave spaziale. Era come se i meteoriti dicessero: “Eh, volevi liberarti di noi? Guarda che faccia! Non te l’aspettavi!”.

Parte 3: Arrivo

Una volta sfuggiti ai meteoriti, vedemmo il pianeta rosso.
Finalmente. Fu un viaggio molto scomodo!
“Avviare sequenza di atterraggio!”, disse Dexter.
Noi nemmeno ce l’avevamo una sequenza di atterraggio… Gli piaceva copiare quei paroloni che sentiva nei film, in fondo era solo un ventunenne.
Ci furono tante urla, come al decollo, anzi, forse anche di più.
Chissà, credo che stare nello spazio per un po’ di tempo rammollisca le persone.
Una volta atterrati, Dexter non perse tempo e corse fuori con la sua tuta con gonna e piantò la bandiera italiana sulla superficie.
“È un piccolo passo per un uomo, e poi sapete il resto” disse Dexter “forza Tommy andiamo! Dobbiamo esplorare tutto il pianeta!”.
Perché le mine non scoppiano al momento giusto?!?😫

Parte 4: Organizzazione

Una volta vista metà Marte con Dexter (un altro incubo), ci siamo sistemati e abbiamo montato le casette.
Dexter aveva una trendy casetta per i bimbi, ma per dargli più dignità, ci aveva messo i vetri. Ero l’unico su Marte che non perdeva la testa, anche se non so se Dexter ce l’aveva una testa.
Almeno quattro volte di notte Dexter entrò nel mio accampamento e mi spaventò facendo finta di essere un alieno.
Visto che non aveva una testa deduco che non avesse neppure bisogno di riposarsi, ecco perché veniva da me…

Parte 5: Ritorno alla Terra

Credete che io e l’altro siamo tornati alla fine sulla Terra? No! Sono ancora bloccato su questo pianeta con lui. Mandate i soccorsi!

The End


Lascia un commento